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– Vita associativa –

Bandecchi di ASSOTIR Toscana: sulla questione FIPILI-Toscana strade Spa la regione scelga l’efficienza ma non sulle sole spalle dei trasportatori

Bandecchi di ASSOTIR Toscana: sulla questione FIPILI-Toscana strade Spa la regione scelga l’efficienza ma non sulle sole spalle dei trasportatori

3 Luglio 2023

Non ci sono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare, ammoniva il filosofo Seneca.

Men che meno ci sono stagioni favorevoli per gli utilizzatori della FiPiLi, che devono mettere in conto continui disagi specie nel tratto fra Empoli e Scandicci, ma anche altrove. Utenti che sono afflitti da manutenzioni ordinarie e straordinarie che restringono le già anguste corsie e rallentano ulteriormente le percorrenze, e purtroppo, occorre anche mettere in conto gli incidenti; spesso proprio in corrispondenza dei tratti interessati dai lavori. Le conseguenze più gravi ovviamente si riscontrano dove non ci sono le corsie di sicurezza e la carreggiata è più stretta.

Ogni giorno pendolari, lavoratori, turisti e per quanto ci riguarda come Assotir, soprattutto i professionisti del trasporto merci che non hanno alternative alla FIPILI (anche se taluni pensano altrimenti…) si devono confrontare e subire senza potersi difendere, dai ritardi e dai pericoli provocati da una infrastruttura che è palesemente indispensabile alla nostra Regione. Si parla di danni gravi per chi subisce incidenti, e si tratta dei casi più drammatici che ognuno vorrebbe scongiurare. Ma si parla anche di danni quotidiani, più lievi forse, magari riparabili, per tutti coloro che la percorrono senza poter avere una ragionevole certezza di quando ne potranno uscire. Tragitti di poche decine di chilometri calcolabili in analoghe decine di minuti, si tramutano in ore. Ogni ora persa da un mezzo pesante rappresenta sia una perdita economica stimabile in circa 100 euro, a cui vanno aggiunti i costi di carburante (il mezzo è acceso e consuma anche se fermo) e soprattutto la saturazione (inutile e improduttiva) delle ore di guida disponibili, che per gli autisti di mezzi pesanti, è il danno più certo e meno riparabile: per un’ora o due in più si può perdere l’intero giorno successivo o peggio. Calcoli analoghi naturalmente possono esser svolti per ciascuna delle categorie di utenti interessati. Moltiplicare le ore perse per ogni mezzo in fila, per ogni persona intrappolata e per ogni giorno dell’anno, rappresenta un esercizio degno dei migliori studiosi di statistica e di economia e qualcuno (l’IRPET), si è già cimentato in questa operazione. Ma l’ordine di grandezza nell’arco dell’anno raggiunge le decine di milioni. E tanto basti, crediamo per dare una idea.

Insomma, sia per ragioni produttive che distributive, che per motivi di assenza di alternative, la FiPiLi dovrà essere adeguatamente messa in sicurezza e resa praticabile una volta per tutte. Questo ci pare l’unico auspicio da poter formulare. E che dovrebbero essere solo i mezzi pesanti a dover sopportare gli oneri di tutto questo con una forma di pedaggiamento, si rivela una pretesa iniqua, illogica e velleitaria, perché non risolve il problema. Si può pagare per un servizio che c’è (una strada sicura con corsie adeguate, corsia di emergenza, piazzole di sosta e di rifornimento, al pari di una autostrada), ma certo non per un servizio che non c’è e chi sa quando mai ci sarà ….

Verrà mai dunque una stagione favorevole per gli utenti della FIPILI?

Se questa speranza di una nuova stagione annunciata dalla Regione Toscana dovesse essere legata alla costituzione di Toscana Strade spa, ci permettiamo di esprimere qualche dubbio. Non in sé, per dotare la Regione di uno strumento più snello ed operativo, che forse può rappresentare una valida alternativa alla situazione attuale che evidentemente presenta dei problemi, ma in primis per le fonti di finanziamento dell’operazione.

E se poi, come chiesto ripetutamente, pubblicamente e in sede istituzionale (l’ultima con la richiesta di audizione in 4°Commissione quando arriverà all’attenzione del Consiglio Regionale il provvedimento di costituzione e il mandato operativo e conseguenti poteri, per Toscana Strade) si vorranno ascoltare le ragioni dei trasportatori, piuttosto che insistere con argomenti non esaustivi, certo non sarà tempo perso.

Maurizio Bandecchi

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