– Vita associativa –
Assotir Toscana organizza la mobilitazione del trasporto nel Bacino Marmifero: “a causa delle condizioni di lavoro e mercato pessime, servono risposte”
“Le condizioni di lavoro dei mezzi pesanti a servizio del bacino marmifero sono pessime sotto tutti i punti di vista. Le strade su cui si lavora sono in condizioni disastrose. Le condizioni di mercato sono altrettanto pessime con tariffe che non garantiscono nemmeno la sopravvivenza. Le imprese di autotrasporto sono al limite della sopportazione” così recita una nota di Assotir, che prosegue: “sono due le direzioni su cui sviluppare condizioni migliori per le imprese”, spiega Maurizio Bandecchi coordinatore ASSOTIR per la Toscana :
“1) Migliorare la condizione delle strade e delle gallerie (e del sistema di pese e lavaggio).
2) Migliorare le condizioni di mercato attraverso un confronto con la committenza.
Nel dettaglio, rispetto al primo punto ecco cosa c’è da fare, partendo subito, anche se c’è consapevolezza che il percorso non si potrà esaurire che in un arco di tempo pluriennale.
Intervenire sui tratti più compromessi, con interventi efficaci e non con materiali che posizionati durano solo pochi giorni e se piove anche meno. Intervenire sulle frasche degli alberi che aggettano sulle carreggiate, le quali danneggiano teloni, specchietti e sistemi di copertura. Intervenire sui lavaggi che così come sono inefficaci per il contenimento delle polveri, e dannosi per i mezzi (sistemi frenanti, ammortizzatori, componenti elettriche ed elettroniche). Poi vanno pianificati interventi pluriennali che risolvano il problema. Le condizioni in cui oggi le nostre ditte sono costrette a lavorare sono incommentabili, per i rischi cui sono esposte le persone che ci lavorano e per i disagi già notevoli, aggravati da condizioni delle infrastrutture e dei servizi e per le condizioni di mercato che non assicurano quel minimo di redditività che è indispensabile alla sopravvivenza delle imprese.
Tutti questi aspetti, se migliorati, possono rendere il lavoro più sicuro e più efficiente e quindi beneficiarne il Distretto Marmifero e tutta la nostra comunità.
Sul secondo punto la nostra intenzione è di chiedere un tavolo di trattativa con la committenza che conduca ad un accordo settoriale che valga per tutti coloro che trasportano marmo del bacino; blocchi, scaglie, sassi, scogliere, terra che sia. Un accordo che deve porsi l’obiettivo di evitare il dumping sociale ed economico che c’è oggi. Un accordo da farsi in sede istituzionale se possibile, o almeno con la partecipazione anche esterna delle istituzioni locali, per dare un indirizzo diverso ai rapporti fra le varie componenti delle filiere. Su questi aspetti sarà decisivo verificare le rispettive disponibilità.
Con queste esigenze e su questi temi gli autotrasportatori hanno avviato una mobilitazione, che prenderà forma nei prossimi giorni, e che serve anche a sensibilizzare l’opinione pubblica oltre che a far emergere le difficoltà del settore cui sono dovute risposte”.
Appendice
Questo chiedevamo due anni fa ai candidati a Sindaco di Carrara, richieste ancora attuali, anzi inattuate:
“1) Dedicare risorse certe e continue nel tempo (provenienti dai proventi della ‘Tassa marmi’) per un programma di adeguamento della viabilità dalle cave alte fino alle basse e di manutenzione di tutte le strade e gallerie del bacino marmifero, compreso un completo (certamente graduale) rifacimento con scarificazione profonda e rifacimento degli asfalti specie nelle gallerie ex ferroviarie dove non ci sono più le altezze di sicurezza. Pulizia della vegetazione e altrettanta cura per banchine e manto stradale delle strade aperte.
2) Realizzazione a monte delle Pese ufficiali, di un’area di verifica preliminare del peso dove potere anche effettuare se necessario lo scarico temporaneo dell’eventuale eccesso di carico. A questo scopo deve essere dedicata una area da individuare prima delle pese ufficiali.
3) Modificare gli attuali sistemi di pulizia dei mezzi, sempre in zona pese, che scendono a valle carichi sia perché non particolarmente efficaci e perché certamente dannosi per molte parti meccaniche dei mezzi: su questo tema occorre ascoltare la voce e l’esperienza di chi opera e sui mezzi quotidianamente ed arrivare ad una sostanziale correzione delle misure sinora adottate.
4) I lavoratori del bacino marmifero, sono anche cittadini per questo crediamo anche sia necessario che i candidati possano dedicare maggiore attenzione ai percorsi di attraversamento e scorrimento tali da minimizzare i disagi alla popolazione residente, ma senza addossare colpe al traporto merci che svolge solo un servizio indispensabile a 360 gradi non solo per il distretto bensì per la comunità tutta (fabbriche, impianti, produzione, distribuzione e commercio).
5) Chiediamo infine ai candidati di impegnarsi a convocare un tavolo permanente di confronto con tutte le categorie coinvolte, sui temi sopra accennati relativi alle cave, alla viabilità, alla legalità che sono i presupposti per un lavoro più sicuro che minimizza l’impatto sull’ambiente e sui cittadini. Anche i controlli per quanto di competenza comunale, chiediamo che siano mirati alla sicurezza, alla sostanza delle prescrizioni e non siano solo punitive e con l’obiettivo di fare cassa, come troppo spesso è stato riscontrato.”