– Vita associativa –

Civitavecchia, gli autotrasportatori: 7 giorni per adeguare le tariffe altrimenti sarà fermo
Nuovo grido di allarme da parte degli autotrasportatori. È stato siglato, in data odierna, da circa 40 imprese operanti nello scalo portuale di Civitavecchia un documento unitario, presentato ai propri committenti, per chiedere una revisione delle tariffe, a fronte degli insostenibili aumenti del costo del gasolio che impediscono alle imprese di ricavare utili dai servizi svolti.
Gli autotrasportatori, firmatari del documento, hanno dato una settimana di tempo ai propri clienti per rispondere, dopodiché il servizio di autotrasporto sarà sospeso.
“Questo documento unico – afferma Patrizio Loffarelli, Responsabile ASSOTIR alla portualità – rappresenta il modo con il quale le imprese firmatarie vogliono comunicare la richiesta di aumenti tariffari a fronte dei maggior costi sostenuti”.
“Chiaramente – ha proseguito Loffarelli – abbiamo dato una settimana di tempo per chiudere la trattativa; in caso di esito negativo della stessa non escludiamo il fermo dei servizi, sottolineando però che la nostra volontà è quella di intraprendere un dialogo con la committenza, che ci auguriamo recepisca il nostro grido di allarme”.
“Le imprese sono compatte e unite – afferma Vincenzo Siciliano, presidente CAC – avendo stipulato un patto d’onore tra di noi. Vorremmo iniziare un percorso che riguarda le tariffe, ma che più in generale è relativo ad argomenti a cui teniamo molto come la legalità e la trasparenza”.
“La sottoscrizione di questo documento oltre a dimostrare la compattezza delle imprese del comparto ed una significativa maturità imprenditoriale testimonia come l’accordo sottoscritto a livello nazionale tra alcune associazioni dell’autotrasporto e la Viceministra Bellanova ha soddisfatto solamente gli interessi della committenza e non certo quelli dei trasportatori” – ha affermato Claudio Donati, Segretario Generale ASSOTIR.