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Spagna, il governo ha istituito il registro dei “falsi lavoratori autonomi”
La creazione del registro riprende, in parte, quanto già previsto da una legge del 2007 che non ha trovato, fino ad ora, applicazione nell’ordinamento giuridico spagnolo e che ha come finalità quella di sollecitare la società contraente a riconoscere lo status di “falso lavoratore autonomo”. In ogni caso, se è vero che l’esistenza del registro non implica, nella maniera più assoluta, l’assunzione dei lavoratori in questione, è altrettanto vero che può rendere possibile stabilire le condizioni in termini di orario di lavoro e di riposo.
La presenza del registro, e quindi della nuova disciplina, imporrà a questa nuova categoria di lavoratori, qualora gli stessi vogliano risolvere il contratto con la “società sponsor”, la comunicazione di preavviso nonché il pagamento di eventuali indennizzi in caso di cessazione dei rapporti commerciali posti in essere.
La questione non riguarda solo, ovviamente, il settore del trasporto su strada, tuttavia l’alto tasso di esternalizzazione del settore stesso, ancora altamente frammentato, ha costretto il governo spagnolo a dedicargli particolare attenzione.
Infatti, in Spagna, secondo gli ultimi dati pubblicati dall’ UPTA (Union of Self-Employed Workers), un numero di conducenti compreso tra le 50.000 e le 350.000 unità sono dei falsi dipendenti ovvero sono in realtà dei subappaltatori che lavorano con un veicolo di loro proprietà al servizio di una determinata impresa.
Intanto, il Ministro, Magdalena Valerio, ha annunciato che tra sei mesi, per le imprese che non terranno aggiornato il registro, scatteranno le prime sanzioni.