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Sicurezza stradale: al via la campagna di comunicazione di INAIL e MIMS
INAIL e Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili hanno promosso una campagna informativa, che passerà su stampa, web e TV e sarà rivolta alle imprese di autotrasporto, gestori di aziende di trasporto, datori di lavoro, lavoratori, etc. che ha come obiettivo la promozione e i giusti comportamenti che possano rendere sicura l’esperienza di guida per tutti gli utenti della strada.
Dalle analisi di INAL emerge che eccesso di velocità, mancate precedenze e distrazione alla guida sono stati rilevati come le principali cause di incidenti stradali. Proprio per questo motivo è necessario prevenire tali condotte attraverso un comportamento corretto del conducente nel pieno rispetto del Codice della Strada, dall’osservanza dei limiti di velocità e dei tempi di guida e di riposo, alle azioni volte a mantenere inalterato il proprio stato psico-fisico e a garantire la funzionalità dell’automezzo, dal rispetto delle norme sull’utilizzo dei telefoni cellulari fino alla pianificazione dei percorsi, tenendo conto delle condizioni della strada e dei fenomeni meteorologici avversi.
In virtù di ciò, è necessario rispettare i tempi di guida e di riposo. Stanchezza e sonnolenza, infatti, sono due fattori associati direttamente a circa un quinto degli incidenti. Stare svegli per 24 ore induce errori alla guida simili a quelli commessi da chi ha livelli di alcool nel sangue uguali o superiori a 1,00 g/l. Proprio per questo è fondamentale rispettare i tempi di guida e riposo, come previsto dalla normativa italiana e da quella comunitaria. Secondo quanto stabilito dal Primo Pacchetto Mobilità, adottato dal Parlamento europeo nel luglio 2020, chi guida veicoli per il trasporto delle merci sopra le 3,5 tonnellate può guidare un massimo di nove ore al giorno (e due volte alla settimana fino a 10 ore) e deve fare una pausa di 45 minuti ogni quattro ore e 30 minuti di guida.
Da uno studio condotto dall’INAIL, negli anni pre-pandemia, oltre il 40% dei decessi denunciati è avvenuto con il coinvolgimento di un mezzo di trasporto, durante l’orario di lavoro, come nel caso di tassisti e autotrasportatori, o in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro, rilevando un’alta incidenza del “rischio strada” sul complessivo degli infortuni sul lavoro. L’indagine attesta che la quota maschile è pari al 60% di tutti gli infortuni su strada e sale all’80% negli infortuni legati a lavori svolti con un mezzo di trasporto, risultando ancora più elevata, circa il 90%, tra le vittime di casi mortali.
Questa propensione è stata comprovata dai dati relativi al 2021. Infatti, le denunce per infortunio con il coinvolgimento di un mezzo di trasporto sono state circa 75mila, che corrisponde al 13% del totale, con un notevole aumento rispetto all’anno precedente, considerando che le iniziative di contenimento della pandemia (lockdown, blocchi di alcune categorie di lavoro e della circolazione veicolare, il lavoro agile) hanno ridotto considerevolmente gli infortuni stradali. Riguardo le denunce di infortuni con esito mortale, nel 2021 sono state registrati un numero complessivo di 415, ovvero il 30% della quantità totale messe in luce dall’INAIL. Ciò segnala un aumento del 6% rispetto al 2020, ma rimanendo la soglia della media dei 500 casi denunciati gli anni precedenti.
Sempre secondo INAIL è in diminuzione, invece, la percentuale degli incidenti nel settore professionale dell’autotrasporto. Secondo i dati della Polizia stradale, nei primi sei mesi del 2022, gli incidenti di autotreni e autoarticolati sulle strade italiane è in calo. Da gennaio a giugno gli incidenti sono stati 628, il 15,9% del totale, mentre quelli che comprendono i mezzi pesanti coinvolti erano stati il 19,4%.