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Pubblicato il Decreto Direttoriale che recepisce il Regolamento UE 1055/2020, duro commento della Presidente Nazionale Manigrasso: ”Se questi sono i risultati prodotti, a cosa servono i Tavoli ministeriali?”
Una volta, certe “uscite” si facevano a Ferragosto o tra Natale e Capodanno. Momenti giusti per “infilare” misure sgradite, come gli aumenti annuali dei pedaggi autostradali, per esempio, o altri regali del genere.
Stavolta, il MIMS, a firma del Capo Dipartimento, ha prodotto, sotto Pasqua, il suo uovo con sorpresa: il Decreto che recepisce il Regolamento UE 1055/2020.
“Era difficile immaginare che si potesse fare di peggio, ha esordito la Presidente Nazionale di ASSOTIR, Anna Vita Manigrasso. In particolare, ci preme sottolineare come il provvedimento agisca in materia di accesso al mercato, risolto in una liberalizzazione completa, che consentirà di aprire nuove imprese, persino acquistando veicoli di classe ecologica zero. È una norma del tutto avulsa e contraddittoria rispetto agli indirizzi e alle scelte operate dallo stesso Governo in materia di transizione ambientale, ha proseguito la Presidente Manigrasso. Oltretutto, senza alcun rafforzamento del requisito della capacità finanziaria, rimasto, specie per le nuove imprese, alla presentazione di pseudo-garanzie, quali risultano essere molte delle polizze assicurative, acquistabili sul mercato per poche decine di euro”,
“Ma, se possibile, e ancora più grave – ha commentato il Segretario Generale di ASSOTIR, Claudio Donati- è la modalità omissiva con cui è stato trattato il requisito di stabilimento per le imprese di autotrasporto che, secondo il Regolamento UE 1055/2020, deve prevedere, per ogni impresa, una proporzionalità tra veicoli/addetti e attività di trasporto. Sul punto specifico, c‘è addirittura il tentativo di eludere la norma europea. Non siamo in grado di capire da quali logiche siano ispirate questi nuovi, decisivi, provvedimenti, che, di sicuro, influenzeranno negativamente le prospettive dell’Autotrasporto italiano nei prossimi anni.”
Certamente, per ASSOTIR, è chiara la visione che ne esce. Da un lato, il proliferare di nuove microimprese, destinate ad essere “imprese” solo sulla carta, in realtà create per infoltire l’esercito dello sfruttamento e zavorrare ulteriormente le tariffe di trasporto, con il risultato di ampliare il campo della concorrenza sleale. Dall’altro, lo svuotamento della prescrizione europea (art. 5 lett.g) del Regolamento UE 1055/2020, che interviene, disciplinandola e limitandola, sulla sub-vezione), con una formula degna dei migliori azzeccagarbugli. “Un grande favore, appunto, a quanti possono continuare a fare – impunemente – intermediazione, mantenendo la giacca dell’Autotrasportatore, ha chiosato la Presidente Manigrasso, la quale pone, infine, una domanda direttamente alle Associazioni che stanno al Tavolo ministeriale: “Se questi sono i risultati, a che servono i Tavoli?”