News
Emergenza COVID19. Paola De Micheli incontra le rappresentanze del trasporto e della logistica per fare il punto sulla situazione di difficoltà del settore
L’emergenza Coronavirus, con la necessità di adottare linee guida chiare a livello nazionale e misure di sostegno alle imprese, è stato il tema al centro dell’incontro del 2 marzo tra la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e le associazioni del settore trasporti e logistica.
Il mondo dei trasporti, nell’incontro, ha ribadito la necessità dell’adozione, da parte del Governo, di linee-guida chiare, omogenee, coordinate a livello centrale, oltre a misure urgenti di sostegno alle imprese sul versante del costo del lavoro, sia in termini contributivi che di accesso semplificato agli ammortizzatori sociali (anche per le cooperative, oltre che per le piccole e medie imprese).
Conftrasporto-Confcommercio, anche a nome delle Associazioni aderenti, tra le quali ASSOTIR, per un totale di oltre 30mila imprese della logistica e dei trasporti rappresentate, ha tracciato un quadro della situazione che è già drammatico anche al di fuori dalle zone rosse, con ordinanze e iniziative estemporanee, che al momento viaggiano in ordine sparso.
Se sul fronte marittimo il quadro diventerà più nitido solo a partire dalla primavera, i porti dell’Alto Adriatico, da Trieste a Venezia, già registrano un sensibile calo di arrivi dei container dalla Cina. Un’onda lunga che avrà effetti pesanti sia sul piano crocieristico – dove già si registra una discesa di prenotazioni del 50% – che del trasporto merci, toccando presumibilmente il punto peggiore nel mese di maggio.
Si tratta di una notizia che riguarda anche le numerose imprese di autotrasporto del settore containers che vedranno una brusca e pesante riduzione dei viaggi sia in import che in export, con le inevitabili conseguenze sui bilanci aziendali e sulla stessa tenuta delle imprese.
Il calo dei traffici potrebbe impattare anche sulle finanze dello Stato poiché i porti italiani potrebbero essere sostituiti con quelli esteri, con un conseguente mancato incasso dei dazi.
Considerato che questi ammontano a 13 miliardi di euro all’anno, se anche solo il 10% delle navi venisse ‘dirottato’ in scali diversi dai nostri la perdita sarebbe di 1 miliardo e 300mila euro.
Tra le imprese più colpite della filiera dei trasporti ci sono quelle della logistica, soprattutto nelle regioni della Lombardia e del Veneto.
Nella sola area sud di Milano e nel territorio di Piacenza, che, com’è noto, insieme al lodigiano rappresentano una concentrazione notevolissima di impianti logistici.
Tali siti di stoccaggio, da cui dipende il funzionamento di tutta la filiera distributiva, si trovano all’esterno delle zone rosse, e, in ragione di ciò, dovrebbero essere operativi. Ma in diversi casi i dipendenti risiedono proprio nelle zone rosse, dalle quali non possono uscire per recarsi al lavoro.
Stiamo parlando di impianti che impiegano centinaia di lavoratori e di un tasso di assenteismo stimato – del tutto involontario – nell’ordine del 30-40%”.
Quanto all’autotrasporto, Conftrasporto-Confcommercio chiede un immediato e consistente sostegno alle imprese dell’autotrasporto. Non solo per quelle delle zone rosse, ma anche per quelle che operano al di fuori di tali zone, perché sono già molte le aziende di autotrasporto che non riescono a lavorare, o lavorano fra mille difficoltà e senza la certezza di poter raggiungere le zone di destinazione. In particolare è grave, secondo la rappresentanza del settore che il D.P.C.M. varato il 1 marzo abbia assoggettato ai medesimi obblighi di denuncia alle ATS sia gli autisti che devono, per effettuare i servizi, sostare nelle zone rosse, che per quanti si limitino ad attraversarle senza scendere dal proprio camion.
Tra le altre proproste avanzate al Ministro:
- allungare di almeno 4 mesi le domande per il superammortamento;
- che il governo specifichi con un decreto dirigenziale che anche i corsi obbligatori per il conseguimento e il rinnovo della patente per condurre camion (la cosiddetta CQC) siano oggetto di proroga.
- Infine, occorre che il governo valuti in anticipo eventuali azioni volte a limitare possibili criticità sulla filiera per l’approvvigionamento del GNL (Il Gas Naturale Liquefatto), fortemente dipendente dalla Francia e dalla Spagna.
Dopo avere ascoltato le richieste e le proposte delle Associazioni e delle loro Confederazioni, la ministra ha concluso annunciando le norme emergenziali che il governo adotterà nel prossimo decreto.
Tra le misure allo studio, nuovi strumenti per proteggere tutti i lavoratori, garantire maggiore liquidità e assicurare interventi per le aziende danneggiate dalla crisi. Come ad esempio lo sgravio da alcuni oneri contributivi che ricadono nella categoria del rapporto di lavoro subordinato per le imprese che resistono.
Altro tema quello della sospensione delle imposte, che è già stato adottato per alcune fattispecie nella zona rossa. Potrebbe essere valutata la possibilità di estendere la misura anche ad altre realtà, come ad esempio per le attività collegate ai porti.
Infine, è sicuramente plausibile la possibilità di lavorare ad una proroga dei termini del super ammortamento.
Da ultimo la ministra ha dato appuntamento alle Confederazioni ed alle Associazioni del trasporto e della logistica per la mattina del 4 marzo, presso la sede della Protezione Civile nazionale, al fine di affrontare le questioni legate alle procedure tecnico-sanitarie e organizzative, eventualmente anche da sottoporre al comitato tecnico scientifico della Protezione civile e al ministero della Salute per l’adozione di linee guida.