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DECONTRIBUZIONE SUD: sgravio per le assunzioni, ma, per l’autotrasporto, rischi di dumping salariale
Il D.L. 104/2020, convertito con modificazioni, dalla Legge 126 del 13 ottobre 2020, il cosiddetto “Decreto Agosto” – ha introdotto un duplice intervento per favorire la nuova occupazione:
- con gli art. 6 e 7 si è introdotta una decontribuzione totale per le nuove assunzioni realizzate in determinati settori di attività
- con l’art. 27 si è poi introdotta una specifica misura per l’incentivazione dell’occupazione nelle aree del Paese particolarmente svantaggiate. Si tratta del cosiddetto DECONTRIBUZIONE SUD.
In questa news tratteremo, specificamente, di quest’ultimo strumento agevolativo: la DECONTRIBUZIONE SUD.
Su esso, come Associazioni datoriali del settore Logistica, Trasporti e Spedizioni abbiamo espresso totale perplessità e, segnatamente per l’autotrasporto, segnalato la criticità di collegare l’agevolazione alla sola collocazione geografica dell’impresa.
L’autotrasporto è infatti, per definizione, un mercato unitario a livello continentale e chi viene assunto da un’impresa del Sud Italia non è affatto detto che non si trovi ad operare per la maggior parte del suo tempo in altre Regioni o altri Paesi.
È del tutto evidente, quindi, il rischio che, per il settore, questa agevolazione si trasformi in un’arma di dumping salariale a favore di alcune imprese che potranno spendere il minore costo del lavoro per fare concorrenza ad imprese il cui unico “difetto” è di avere la sede legale nel Centro Nord Italia.
L’operazione si svilupperà in due tranches:
- la prima opera nell’immediato, ossia da ottobre a dicembre 2020;
- la seconda, invece, è prevista dal 2021 al 2029.
Si anticipa, sin da ora, che, per quanto riguarda questa prima fase, si tratta di un aiuto parziale e limitato.
Infatti, stiamo parlando di un esonero trimestrale, ossia il quarto trimestre di quest’anno.
L’operatività dell’agevolazione contributiva decorre dal 1° ottobre al 31 dicembre 2020 così come spiega l’apposita Circolare operativa dell’INPS n. 122 pubblicata lo scorso 22 ottobre, che è possibile leggere sul nostro sito, con la quale fornisce le indicazioni operative e le istruzioni per fruire di questo importante sgravio contributivo per le imprese del mezzogiorno d’Italia.
Decontribuzione Sud, le istruzioni dell’INPS
Come conferma la circolare l’agevolazione consiste in un esonero dal versamento dei contributi pari al 30% della contribuzione previdenziale dovuta dai datori di lavoro privati.
L’agevolazione in oggetto spetta, dal 1° ottobre 2020 al 31 dicembre 2020, in riferimento ai rapporti di lavoro dipendente, con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico, previa autorizzazione della Commissione europea.
La misura economica decontribuzione Sud è già stata approvata in via preliminare dalla Commissione europea. Il placet della CE è arrivato il 7 ottobre 2020, giudicando l’agevolazione idonea a supportare le imprese durante la pandemia.
In particolare, la Commissione ha rilevato che:
- l’aiuto per ogni singola impresa non supererà i 120.000 euro per le imprese attive nei settori della pesca e dell’acquacoltura e gli 800.000 euro per le imprese attive in tutti gli altri settori ammissibili;
- l’obbligo rispetto al quale è concesso il vantaggio a livello di contributi previdenziali deve essere sorto entro il 31 dicembre 2020.
Per quanto riguarda la durata della decontribuzione sud bisogna distinguere in due tipologie di intervento:
- il primo, opera nell’immediato ovvero nel trimestre ottobre-dicembre 2020
- il secondo, di prospettiva, è previsto per il periodo 2021-2029. L’obiettivo a medio-lungo termine è di favorire la riduzione dei divari territoriali.
L’operatività del secondo intervento, non legato al contenimento del covid-19 è delegato all’emanazione di un DPCM, da adottarsi entro il 30 novembre 2020, avente lo scopo di individuare le modalità e il riferimento ad indicatori oggettivi di svantaggio socio-economico.
Decontribuzione Sud, regioni interessate
Possono accedere alla “decontribuzione Sud” tutti i datori di lavoro che hanno lavoratori dipendenti che operano in aree del Paese che nel 2018, presentavano un prodotto interno lordo pro capite:
- inferiore al 75% della media EU27;
- compreso tra il 75% e il 90%, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale.
Sostanzialmente, quindi, possono fruire della agevolazione i datori di lavoro di imprese stanziate nelle seguenti regioni:
- Abruzzo;
- Basilicata;
- Calabria;
- Campania;
- Molise;
- Puglia;
- Sardegna;
Sono esclusi, invece, i datori di lavoro del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico.
Decontribuzione Sud, quanto spetta
Come detto in premessa, trattasi di uno sgravio contributivo parziale, in quanto è pari al 30% dei complessivi contributi previdenziali dovuti.
Sono esclusi comunque dal computo i contributi dovuti all’INAIL.
L’incentivo riguarda i contratti di lavoro dipendente in corso e si applica nel periodo 1° ottobre-1° dicembre 2020.
Nessuna conseguenza si determina sul piano pensionistico dei lavoratori in quanto resta ferma l’aliquota di computo ai fini delle prestazioni.
Infine, quanto alle condizioni generali per la fruizione delle agevolazioni, l’impresa deve essere sicuramente in possesso del Durc e rispettare le norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.